Il Tribunale Superiore di Giustizia di Madrid omologa il modello di lavoro di Glovo

retailtrendmagazine by Retailtrend.it (8 ottobre 2019) – Il Tribunale Superiore di Giustizia di Madrid (Spagna), nella causa 715/2019 ha convalidato il modello di lavoro di Glovo e il suo rapporto con i rider, sulla base dell’indipendenza che da loro questo tipo di prestazione autonoma.

Glovo accumula nove sentenze favorevoli sul suo modello di lavoro, che regola le consegne a domicilio e che riflette la sicurezza giuridica del diritto che la società esercita nel rapporto con i suoi spedizionieri.

Il TSJM (Tribunal Superior de Justicia de Madrid) respinge così il ricorso di appello presentato, contro l’ istanza di primo grado e conferma che il rapporto tra la piattaforma Glovo e il concessionario, è estraneo al lavoro e ordine tipico di un rapporto commerciale. Infatti il TSJM ha sottolineato che il rapporto giuridico tra i dipendenti autonomi è stato scrupolosamente rispettato nel suo regolamento.

Inoltre, il TSJM ha indicato che la classificazione di come lavorare o meno, all’interno di un rapporto, deve essere basato su un’attenta analisi degli elementi e delle circostanze di fatto alla base del rapporto stesso. Tutto questo, emerge sulla considerazione della Corte Suprema, in relazione alla difficoltà di unificazione dottrinale, di determinare un caso dove è incerta la presenza di un contratto di lavoro e quindi dalla necessità di valutare le circostanze di ogni singolo caso.

Il giudizio favorevole a Glovo, è stato basato sui  seguenti motivi:

  • La libertà di poter scegliere il tempo con cui il rider è disposto a lavorare e l’impostazione autonoma di poter decidere di questo tempo come inizio e termine attività e anche la possibilità in tale tempo, di poter esercitare il diritto di poter non attivare la “assegnazione automatica”, modalità che indica che non si vuole essere a disposizione della piattaforma.
  • Libertà di poter accettare gli ordini e gli slot che si desidera, anche senza un minimo di consegne prestabilito, con la possibilità di poter esercitare un rifiuto, senza penalità per la mancata accettazione.
  • Libertà di poter scegliere il percorso verso la destinazione di consegna finale. Questo fa parte delle caratteristiche del prodotto da acquistare e del metodo di consegna, che si stabilisce tra il retailer e il cliente.
  • La possibilità personale di alcuni lavoratori di poter svolgere attività di retailer, senza che ciò possa generare motivo di recessione, proprio in considerazione del fatto, che possono mettere a disposizione le loro risorse materiali limitate, che sono necessarie per questo tipo di lavoro: una moto, una bicicletta e uno smartphone.
  • Una remunerazione in base al numero dei servizi e non un compenso fisso a tariffa oraria o giornaliera. La possibilità di farsi pagare anche per chilometraggio, attraverso una verifica necessaria da GeoLocator.
  • Inesistenza di un’esclusività di accordo, il tutto sempre nel rispetto dei limiti stabiliti dalla definizione di un patto tra le parti, essendo il rider in grado di conciliare i compiti derivanti dal suo contratto con Glove, con altri, di qualsiasi natura, che potrebbero svilupparsi con terze parti.
  • Non c’è bisogno di giustificare le assenze. Basta una semplice comunicazione, se possibile, prima della loro indisponibilità temporanea a svolgere commissioni. Non è obbligato ad associare alcun referto medico per eventuali malattie. Resta sufficiente la sua dichiarazione, anche via mail.
  • Assunzione di responsabilità per il bene consegnato all’ordine del servizio e l’utente finale, per danni o perdite che potrebbero subire i prodotti o le merci assegnati, durante il trasporto.

Nonostante questa sentenza, Glovo chiede una maggiore sicurezza giuridica con i nuovi rapporti di lavoro, derivanti dal processo di digitalizzazione, cercando di non distruggere un modello di lavoro, che fino ad oggi si è dimostrato pratico e utile, per tutte le parti coinvolte.

Attualmente, in Spagna la piattaforma Glovo, ha circa 7.500 rider. Durante il 2018, la media per ogni ora lavorata è stata di circa 8 euro. Glovo ha pagato oltre 38 milioni di euro ai propri addetti in tutto il mondo. In Spagna, sono 11.700 le piccole e medie imprese che sono associate alla piattaforma, con le quali ha generato consegne a domicilio per oltre 33 milioni di euro, grazie a ordini di quasi 2 milioni di utenti.