Walmart, Amazon e Costco guidano la classifica del Global Powers of Retailing 2021

retailtrendmagazine (24 aprile 2021) – Nei giorni scorsi, Deloitte ha presentato la 24.ma edizione dello studio Global Powers of Retailing, in cui vengono analizzati i risultati dell’esercizio annuale al 30 giugno 2020 resi pubblici dai più grandi retailer del mondo.

Secondo quando si apprende dalla pubblicazione del report, i principali 250 gruppi distributivi internazionali, hanno generato un fatturato pari a 4850 miliardi di dollari nel corso dell’anno fiscale 2019 (periodo compresi tra luglio 2019 e giugno 2020) segnando una crescita del 4,4%, in leggero aumento di 0,3 punti percentuali rispetto all’anno precedente.

Mentre 55 aziende su 250 hanno registrato vendite in diminuzione rispetto al 2018.

Considerando l’arco temporale FY2014-FY2019, la performance aggregata dei Top 250 retailer si è rilevata piuttosto stabile in termini di crescita delle vendite e dei margini.

Amazon in crescita si posiziona al secondo posto tra le Top 10

I primi dieci gruppi distributivi al mondo contribuiscono per il 32,7% al fatturato complessivo generato dai 250 maggiori retailer, in crescita di 0,5 punti percentuali rispetto all’anno precedente.

WALMART si conferma stabile al primo posto della Top 10 (con 523,964 US$mil) con un ritmo di crescita YoY pari all’1,9%. AMAZON prosegue la propria scalata in classifica iniziata nel FY2015 (158,439 US$mil) e scalza dal secondo posto COSTCO WHOLESALE CORPORATION (152,703 US$mil) con un incremento YoY del 13,0%. Il retailer online guadagna infatti una posizione, rispetto allo scorso anno, spinto da una crescita a doppia cifra del 17,7%, la più alta della Top 10 e ancor più considerevole se paragonata alla crescita registrata in media dalla Top 10 (+ 4,4% YoY).

A seguire: Schwarz Group (126,124 US$mil – YoY 8,6%), The Kroger Co. (121,539 US$mil – YoY 1,0%), Walgreens Boots Alliance, Inc. (115,994 US$mil – YoY 4,8%), The Home Depot, Inc. (110,225 US$mil – YoY 1,9%), Aldi Einkauf GmbH & Co.oHG (10,326 US$mil estimate – YoY 5,6%), CVS Healt Corporation (86,608 US$mil – YoY 3,1%), Tesco PLC (81,347 US$mil – YoY 1,4%).

La Top 10, che continua ad essere dominata da player statunitensi, nel FY2019 per la prima volta registra complessivamente un ritmo di crescito YoY uguale rispetto al resto della classificas (+4,4%).

La marginalità delle prime dieci società è cresciuta di 0,9 punti percentuali rispetto all’anno precedente, un risultato positivo nonostante la pressione esercitata sui rivenditori dell’intensa concorrenza, dall’aumento dei costi di lavoro, dagli effetti delle politiche protezioniste e dagli investimenti per migliorare l’ecommerce.

L’Europa conta il maggior numero di retailer nella Top 250

L’Europa si conferma l’area geografica meglio rappresentata, grazie al maggior numero di realtà distributive che trovano posto nel Top 250: sono 87 (sette in più rispetto al Nord America) le aziende che hanno sede nel vecchio continente e tre di esse figurano anche nella Top 10 (Schwarz, Aldi Einkauf, Tesco LPC).

Le aziende europee contribuiscono al 33,4% delle revenue complessive della Top 250, e i paesi più rappresentati sono Germania (18 aziende), Regno Unito (14) e Francia (12).

“La ricerca di crescita ha portato i retailer europei ad ampliare le proprie attività al di fuori dei propri mercati, già maturi – sottolinea Enrico Cosio, Deloitte Partner responsabile del settore retail, wholesale & distribution – distinguendosi così per intraprendenza globale e per il livello più alto di internazionalizzazione tra le aree geografiche presenti in classifica. L’Europa ha assistito anche a una crescita del CAGR del 4,9% rispetto al 4,6% dello scorso anno. Anche le vendite YoY sono cresciute di 0,7 punti percentuali rispetto al FY2018, un risultato complessivamente positivo. Spinti dalla forte concorrenza presente nei mercati ormai saturi del nostro continente, per differenziarsi, i retailer hanno intensificato il focus su strategie omni-channel ed ecommerce per garantire ai consumatore sempre più comodità”.

Performance in miglioramento per le aziende italiane nella Top 250

EssilorLuxottica entra tra i Top 250 retailer mondiali e si attesta al 157° posto diventando la quinta azienda italiana in classifica (6,975 US$mil – YoY 8,00%).

Al primo posto dei gruppi distributivi italiani, troviamo CONAD Consorzio Nazionale Dettaglianti Soc. Coop a.r.l. che si classifica al 70° posto (14,304 US$mil estimate – YoY  5,5%), seguita da Coop Italia (13,498 US$mil estimate – YoY 0,0%) e a seguire al 117° posto da ESSELUNGA (8,953 US$mil – YoY 3,5%). Al 163° posto troviamo il GRUPPO EUROSPIN (6,599 US$mil – YoY 5,2%).

“Il FY2019 registra un andamento positivo anche per i retailer italiani – conferma Cosio – i quattro player della GDO del nostro paese presenti nella Top 250 chiudono l’anno con revenue YoY in crescita rispetto al FY2018. Conad si conferma il primo colosso italiano, collocandosi al 70esimo posto, seguono Coop in 73esima posizione ed Esselunga al 117°; chiude Eurospin che perde cinque posizioni collocandosi al 163° posto della Top 250. Per la prima volta entra in classifica anche Essilorluxottica, azienda storica del fashion&luxury italiano, che si posiziona al 157° posto dei big della distribuzione mondiale”.

L’impatto del Covid-19 sui principali retailer globali

La pandemia è stato un evento fortemente disruptive, anche per il mondo retail, tra supply chain che hanno subito interruzioni e blocchi per lunghi periodi, l’incremento delle vendite online e una riduzione generale della richiesta e dell’acquisto per i prodotti più discrezionali. La chiusura dei ristoranti e dei locali ha in parte favorito i player del grocery, così come la paura di recarsi in negozio ha portato effetti positivi sul mondo online.

“I retailer che sono riusciti a crescere nel 2020 sono quelli che hanno deciso di cogliere le opportunità presentate dalla pandemia puntando su online shopping, delivery at home o pick up instore – conclude Enrico Cosio – riuscendo così a proseguire le loro attività anche in caso di negozi chiusi. Le vendite online infatti sono cresciute in tutto il mondo, in particolar modo per i retailer completamente digitali come Amazon o JD.Com. I retailer fisici che hanno visto crescere le proprie revenue sono stati in particolare quelli operanti in ambito grocery, home improvement e decoration, i fornitori di servizi e prodotti per le cure a domicilio e le attività di svago, diventando specchio di consumatori che in un breve lasso di tempo hanno cambiato le proprie priorità. Nel corso del 2021 le attività economiche si riprenderanno e la domanda dei consumatori tornerà ad aumentare, ma molte delle abitudini acquisite l’anno passato non cambieranno, anzi vedranno un processo di consolidamento, lasciando numerosi store che non hanno modificato le proprie operation ad affrontare una significativa perdita di business”.