L’impatto del Workplace Wellbeing sugli uffici è un tema troppo importante per non essere preso in considerazione

  • Analisi dell’impatto per gli investitori, sotto il profilo commerciale, in termini di valore e premio sui canoni di locazione
  • Necessità di adottare un approccio maggiormente collaborativo per rispondere alle esigenze dei conduttori
  • Importanza di avere parametri misurabili e verificabili per portare i conduttori a richiedere spazi progettati in funzione del benessere e, nello stesso tempo, gli sviluppatori a realizzarli.

Secondo il nuovo report pubblicato da Cushman & Wakefield, solo gli sviluppatori immobiliari e i proprietari che investiranno per realizzare uffici progettati per assicurare il benessere dei conduttori (“Workplace wellbeing”), saranno premiati sotto il profilo commerciale, mentre quelli che non lo faranno ne saranno penalizzati con diminuzioni del profitto.

Lo studio intitolato “Well Workplace” rileva i principali trend, le opportunità e le sfide con cui dovranno confrontarsi proprietari e conduttori di spazi a uso ufficio, a causa della sempre maggiore importanza che sicurezza e benessere dei dipendenti ricoprono nella ricerca di uno spazio lavorativo. Il report può essere scaricato al link di seguito: http://cushwk.co/wellbeing

E’ stato osservato come migliorare l’illuminazione e il layout degli spazi e inserire ad esempio delle piante, aumenti il comfort dello spazio di lavoro e quindi incrementi la produttività dei dipendenti. I risultati dell’analisi evidenziano che i benefici derivanti dal miglioramento delle performance, superano abbondantemente le economie potenzialmente ottenibili attraverso un utilizzo più efficiente degli spazi – e questo evidenzia chiaramente quali debbano essere le priorità per i conduttori.

Allo stesso modo, i proprietari traggono un vantaggio sotto il profilo commerciale e possono beneficiare di una quotazione “premium” per quegli asset che incorporino soluzioni volte al benessere sul luogo di lavoro. Secondo un sondaggio condotto da Urban Land Institute (ULI), due terzi dei professionisti dell’immobiliare concordano sul fatto che tutti gli accorgimenti finalizzati a migliorare il benessere degli occupanti di uno stabile possono impattare direttamente sul successo di mercato di un asset e sulla sua valutazione economica. Inoltre, stando a uno studio di Dodge Data & Analytics, oltre un quarto dei proprietari ritiene di poter richiedere canoni di locazione più elevati per spazi concepiti secondo criteri del benessere del luogo di lavoro. In aggiunta, la stessa analisi mostra che per la metà degli intervistati i tempi necessari per la locazione sono stati ridotti.

Sostiene Sophy Moffat, EMEA Research & Insight team di Cushman & Wakefield nonché autore del report: “L’importanza crescente che il tema del benessere ricopre nell’industria del real estate non è una moda passeggera, ma il riconoscimento a posteriori di un dato di fatto: le risorse umane rappresentano la principale voce di costo e, allo stesso tempo, i maggiori generatori di successo per ogni azienda.

L’appello al settore dell’immobiliare, e più in generale a tutto il mondo del costruito, è forte e chiaro: la progettazione e la realizzazione dei luoghi di lavoro deve adattarsi per incontrare le esigenze di un futuro flessibile.”

Ci sono ancora pochi esempi significativi di immobili nei quali il benessere degli occupanti è compiutamente integrato; tra questi c’è l’Edge di Amsterdam. Questa contraddizione, che vede da una parte i benefici prodotti da una forza lavoro motivata e in buona salute e dall’altra le problematiche causate da un ambiente di lavoro inadeguato, non può continuare. Così come la rapida evoluzione tecnologica sta condizionando le tipologie di lavoro che le persone possono svolgere e gli spazi richiesti per queste attività, anche l’attenzione al benessere degli occupanti sta emergendo come un tema fondamentale e ineludibile per l’industria immobiliare.”

E’ evidente il ritorno sugli investimenti, per proprietari e conduttori, legato alla differenziazione, alla creazione di valore e alla gestione del rischio. Dobbiamo ora incoraggiare l’adozione di una prospettiva più ampia, che valuti l’investimento nella sua totalità e si adatti a una nuova cultura progettuale dei luoghi di lavoro, nel quali l’equilibrio tra lavoro e benessere sia la norma.”

James Young, Cushman & Wakefield’s Chair of EMEA Offices, spiega: “La competizione per assumere e trattenere i migliori talenti – con aziende di tutti i settori che spesso se li contendono – e la consapevolezza dei benefici che possono derivare, in termini di produttività, dal benessere dei lavoratori, ha visto le grandi società che operano nel settore tecnologico ad essere in prima linea nello sviluppo di nuovi ambienti di lavoro. Crediamo che questo fenomeno si ripercuoterà a cascata su tutti i settori produttivi, per numerosi motivi, ma in modo particolare per l’effetto evidente sui risultati finali.”

Sono tre in particolare le previsioni contenute nel report, riguardo all’impatto del “Wellbeing” sull’industria immobiliare:

  1. Una moltiplicazione delle professionalità legate al tema del “Workplace wellbeing”. I ruoli del responsabile delle risorse umane e del facility manager, che spesso operano in modo separato nell’ambito delle aziende, verranno sostituiti da “Community Manager” che si affideranno a strumenti analitici, tecnologie avanzate e sistemi di misurazione delle performance per adattare lo spazio fisico alle esigenze dei suoi occupanti. L’ufficio, inteso come lo spazio di una determinata azienda, sarà sostituito da spazi lavorativi permeabili, abitati da comunità multiple e componibili, fondate sulla condivisione e sulla fiducia.

Questi spazi avranno un prezzo premium in funzione della loro fruibilità e del contributo che sapranno portare al benessere degli occupanti così come all’andamento delle performance.

  1. Il “Wellbeing” sarà un elemento critico, in grado di attrarre i tenant più qualificati, e ricoprirà un ruolo chiave nella scelta dei locali da affittare, soprattutto per le aziende operanti in settori ad alto contenuto intellettuale. Con l’avanzata delle tecnologie, i processi che richiederanno l’intervento umano diventeranno ancora più importanti e i contratti a progetto o temporanei sostituiranno quelli a tempo pieno, ed è in queste categorie che si cercheranno prevalentemente i talenti. Ai percorsi di carriera tradizionali si preferiranno esperienze diversificate, e saranno gli impiegati a scegliere dove e quanto lavorare. Così gli uffici intelligenti diventeranno una scelta prioritaria per i talenti migliori e la locazione di spazi concepiti per il benessere degli occupanti sarà imperativa per le società leader.
  1. I parametri di misurazione del “Workplace wellbeing” saranno trasformati dalle tecnologie. Per coloro che sviluppano progetti a destinazione direzionale, la conoscenza delle esigenze dei conduttori sarà più che mai essenziale: gli spazi dovranno essere concepiti sin dalle prime fasi progettuali, in stretta collaborazione con gli occupanti. Nel prossimo decennio, potremo aspettarci sistemi di gestione del benessere sul posto di lavoro in grado di prevedere le assenze per malattia e quindi gestire le carenze di personale, così come i conseguenti costi in cure sanitarie. Sarà possibile analizzare lo stato di salute del personale in relazione agli spazi fisici di lavoro. I sistemi di misurazione tradizionali dovranno adattarsi per includere i sistemi predittivi nell’analisi dei dati. Naturalmente, se disporre di informazioni in tempo reale sulla salute dei singoli dipendenti rappresenterà un vantaggio, potrà anche rappresentare una fonte di preoccupazione sul tema della privacy. Disporre di tecnologie in grado di monitorare i dati biometrici dei dipendenti e le informazioni personali sul loro stato di salute pone inoltre seri problemi di sicurezza dei dati. Alla fine sarà una valutazione dei pro e contro a dire quanto i dipendenti saranno disposti a concedere per avere luoghi di lavoro migliori.