Milano, 11 settembre 2018 – In merito a quanto emerso dalle dichiarazioni di esponenti politici e di Governo, sulla possibilità di regolamentare le aperture domenicali della Gdo, Centromarca, Associazione Italiana dell’Industria di Marca, sottolinea che:
- L’ipotesi in questione va contro i principi del libero mercato: ogni azienda deve poter decidere i suoi orari e giorni di apertura in funzione delle sue strategie commerciali.
- Soprattutto nel tempo presente, in cui le vendite on-line permettono di fare acquisti 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, introdurre vincoli alle aperture distorce la concorrenza e mette i negozi fisici in una situazione di svantaggio.
- È antistorico vietare le aperture: queste scelte di retroguardia non favoriscono la crescita del Paese e sviliscono l’impegno delle imprese a favore della libertà di scelta dei cittadini.
- Viviamo una fase di stasi dei consumi ed è paradossale che si pensi a provvedimenti che frenano gli acquisti. 12 milioni di italiani sono acquirenti abituali nella Gdo di domenica; è un contributo positivo che vale circa l’1% dei consumi food e il 2% dei consumi non food. Tornare indietro equivale a cancellare un fatto che è stato accolto positivamente dai cittadini e che contribuisce in maniera sostanziale alla tenuta dell’economia.
- In gioco ci sono 40.000 posti di lavoro, in un contesto occupazionale complessivo già di per sé critico.
- Anche l’ipotesi di aperture selettive, con calendari decisi da enti locali (comuni, regioni…) è da guardare con preoccupazione: si verrebbero a creare tante “Italie” del commercio, tante regole diverse nella stessa nazione. Quale investitore entrerebbe in un contesto così caotico?